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Attraverso un’analisi a più livelli della cultura difensiva tirolese, Hans Karl Peterlini getta uno sguardo nuovo ed inconsueto sul mito di Andreas Hofer e sulle sue conseguenze nel tempo, fino ad oggi. Peterlini sonda le motivazioni psicoanalitiche più profonde che spingono all’azione politica: le esperienze e le esistenze di servitù, maschile e femminile, succedutesi generazione dopo generazione, le offese subite dalla psiche individuale e collettiva, le paure ed i desideri esistenziali, la virilità aggredita e la femminilità negata, il mito italiano della conquista e la tradizione tirolese del Kulturkampf e della difesa della Heimat. Senza voler togliere agli attentatori i loro moventi soggettivi, Peterlini porta alla luce gli impulsi psichici nascosti nella documentazione storica oggetto del suo esame, analizza i leader ed i seduttori politici, i nemici e l’immagine degli stessi nell’ambito della storia sudtirolese.


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